Gli studi più recenti sulle cause delle placche aterosclerotiche ci dicono che non è solo la quantità di LDL ad essere responsabile della deposizione di colesterolo sotto l’endotelio dei vasi a provocare la formazione della placca stessa, ma è soprattutto la loro ossidazione.
Infatti è stato dimostrato che esiste una correlazione tra accidenti cardiovascolari come infarto ed ictus e livelli plasmatici elevati di LDL ossidate.
Barry Sears, il biochimico americano ideatore della “zona” dice che “ per più di quarant’anni la comunità medica è stata erroneamente portata a pensare che il livello totale di colesterolo LDL fosse un fattore determinante nell’insorgere delle cardiopatie.
In realtà tra i principali colpevoli non vi sono le normali particelle di LDL, ma quelle ossidate.
Le LDL ossidate riescono a intrufolarsi nelle cellule dalla porta di servizio, laddove le normali particelle LDL non ce la fanno. Pertanto buona parte di colesterolo accumulatosi in una placca aterosclerotica è composto da LDL ossidate.”
L’ossidazione delle LDL è favorita dai radicali liberi, che si formano a causa
del fumo di sigaretta (ridotta attività della glutatione perossidasi),
all’ipertensione (per aumento della produzione di angiotensina II),
al diabete mellito (prodotti di glicosilazione avanzata)
ad alterazioni genetiche
e all’iperomocisteinemia.
Questo è un altro motivo per cui seguire una dieta ricca di antiossidanti principalmente contenuti nella frutta (vitamina C, E, enzimi vari..) è un importante aiuto nel controllo della formazione degli ateromi.
Le LDL ossidate che si depositano sotto l’endotelio costituiscono un processo infiammatorio con conseguente danno endoteliale ed espressione di molecole di adesione chemiotattiche che favoriscono l’aggregazione di cellule varie leucociti, monociti, macrofagi…
Questo è ciò che noi dobbiamo evitare seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e di verdura, che ci metta a disposizione sufficienti antiossidanti per tutta la durata della nostra vita.
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