La sintesi del colesterolo avviene nel fegato a partire da un composto chimico chiamato acetil coenzima A che ogni cellula può ottenere dal glucosio e dai trigliceridi.
Questo è già un primo motivo che ci fa pensare che siano questi due elementi quelli che ci devono preoccupare negli alimenti e non il colesterolo presente in essi.
Poi serve un enzima, cioè una proteina che funge da catalizzatore di una reazione, che la fa avvenire.
Questo enzima si chiama
idrossi-metil-glutaril coenzima A reduttasi (HMGCoA reduttasi),
che d’ora in poi chiameremo enzima del colesterolo.
Questo enzima può essere indotto, quindi stimolato e quindi la produzione di colesterolo aumenterà oppure inibito e di conseguenza la produzione sarà minore.
Tra le sostanze che lo stimolano la più importante è l’insulina, altra cosa che ci fa capire che tra gli alimenti da tenere sotto controllo per modulare la colesterolemia ci sono quegli alimenti che fanno innalzare la glicemia, quindi cereali raffinati, pane bianco, pasta bianca, l’amido delle patate, insomma tutti quegli alimenti ad alto indice e carico glicemico che scissi nell’intestino rilasciano glucosio.
Invece tra le sostanze che inibiscono l’enzima del colesterolo ci sono alcuni farmaci chiamati statine.
Ma anche altre sostanze come l’acido butirrico che si produce dalla fermentazione delle fibre nell’intestino durante la digestione inibiscono tale enzima, e questo è il motivo per cui la fibra alimentare ha una azione ipocolesterolemizzante.
IL colesterolo prodotto deve raggiungere tutte le cellule del nostro organismo per svolgere le diverse funzioni che gli spettano, e per farlo deve essere distribuito attraverso il sangue, ed è quando circola nel sangue che possono iniziare i problemi.